ERA IL 1962

e la USS Indipendence, una delle portaerei più grandi dell’epoca, si trovava a navigare al centro del Mediterraneo quando incrociò una nave che sembrava d’altri tempi.
Era un veliero con le armi spiegate che le si affiancò dolcemente.
– Chi siete? Identificatevi! – disse il colosso americano.
– Amerigo Vespucci, nave scuola della Marina Italiana – risposero dal veliero.
Ci fu un attimo di esitazione poi dalla portaerei dissero:
– Siete la nave più bella del mondo – e, sebbene avessero diritto di passare per primi, fermarono i motori per dare la precedenza alla nave italiana e permetterle di proseguire per la sua rotta accompagnando il suo transito con tre squilli di sirena in segno di ammirazione.
Da quel giorno in tutto il mondo, anche se le regole di navigazione recitano che una nave più piccola deve cedere il passo ad una più grande, è consuetudine che alla Amerigo Vespucci viene sempre data la precedenza accompagnando il suo passaggio con i tre squilli di sirena.
(Curiosità. La Amerigo Vespucci aveva una gemella, la Cristoforo Colombo, che fu varata nel 1928. Nel 1949 fu ceduta alla Russia a parziale ristoro dri danni di guerra. Assunse il nome di Dunaji (Danubio) e nel 1963 fu demolita per un incendio a bordo che la devastò.
Il 10 settembre del 1968 l’Amerigo Vespucci, al comando di Ugo Foschini, risalì e ridiscese solo a vela, e senza l’ausilio dei motori, il Tamigi fino a Londra mandando in visibilio i londinesi e regalando loro uno spettacolo che non si vedeva dai tempi di Nelson. “Quel comandante o è un pazzo, o è un grande marinaio”, titolarono i giornali inglesi che, ovviamente, optarono entusiasticamente per la seconda ipotesi.)