L’ombra dell’ultimo manto

 

“Il successo non è mai definitivo, il fallimento non è mai fatale; è il coraggio di continuare che conta.”

Sir Winston Churchill

È con accorta prudenza che mi sono approcciato alla stesura di questo mio ‘secondo’, perché il ‘primo’ può anche uscire bene per il combinato disposto di una serie di fattori tra i quali la fortuna non immeritatamente primeggia.

Il ‘secondo’ invece è la conferma.

Che la fortuna con il ‘primo’ non c’entra niente, che la fantasia non ti ha abbandonato, che lo stile dovrebbe migliorare ma si ingentilisce, che insomma puoi ben definirti avviato verso una carriera da scrittore.

È quindi con il tremore ai polsi che ho iniziato e perseverato, fermandomi spesso a pensare cosa ne stesse uscendo fuori.

Guardando anche a quei tanti lettori che mi stanno aspettando, ben consapevole che alla fine il loro giudizio sarà l’unico vero suggello per celebrare un successo o seppellire un fallimento.

Anche questa volta ho la mia musa da ringraziare.

Solo chi mi vuole bene poteva sobbarcarsi l’onere di seguirmi in questa ‘seconda’ follia vigilando che le citazioni storiche, artistiche e monumentali non fossero corbellerie. Grazie Marina.

Delle proprie creazioni ci si innamora e come per tutti gli amori della propria vita non si riesce mai a stilare delle hit-parade o delle classifiche.

Alla fine amiamo sempre con la stessa intensità. Forse cambiano il modo o le motivazioni.

Questo è nato in un momento particolare nel quale non c’era da essere felici e preoccupazioni e ambasce si accavallavano lasciando, ben presto, spazio a dolore e sofferenza.

Sono sicuro che chi non c’è più, da lassù, sarà contento che da quei mesi, passati insieme a trepidare e soffrire, sia comunque uscita almeno una cosa buona.

La parola a voi.

Siate sinceri, ma non impietosi.

Massimo Carugno

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L’ombra dell’ultimo manto.

Giulia vive a Sulmona affogando nella quiete della provincia le delusioni che hanno segnato la sua vita. Viene avvicinata, la Domenica delle Palme, da una donna misteriosa.

Lontano da lì, su una spiaggia tunisina, un ebreo e un palestinese si incontrano in segreto per ordire delle oscure trame.

Tra i seducenti affreschi di Raffaello, nel Palazzo Apostolico, un eminente Cardinale si appresta a piangere la scomparsa di un celebre Papa.

Tre storie diverse si rincorrono come le onde del mare senza mai riuscire ad

agguantarsi, ignare di essere figlie di una torbida ed antica vicenda accaduta tanti anni prima e madri di una afflizione che affonda le sue radici sulle sponde del lago Kivu nel cuore del Congo.

Le bellezze di Sulmona e ancor più di Roma, i profumi africani di Kolda, Bukavu e Monastir, i colori ed i suoni di Gerusalemme e Vienna saranno gli scenari nei quali si muoverà l’animo umano nell’anelito di squarciare le ombre dei suoi fallimenti e sfociare il suo riscatto nella luce della serenità.

Chi è la donna che incontra Giulia? Cosa si ordisce tra il cuore dell’ebraismo del Mea Shearim e il trionfo dei valzer del Musikverein? Che significato ha la sensazione cupa che incombe sulla Pasqua Sulmonese? Quali disegni si avvereranno nella Cappella Sistina? Chi è la persona misteriosa che vive angosciata a Bukavu?

Tra il Senegal ed il Congo, tra la Tunisia e Israele, tra l’Austria e l’Italia l’autore conduce il lettore in un viaggio avvincente tra mondi e personaggi diversi, narrati in storie totalmente distanti nello spazio e nel tempo che solo nelle ultime righe dell’ultima pagina troveranno le ragioni della loro unica origine.

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La presentazione si è tenuta il 26 marzo 2022 presso il foyer del teatro comunale Maria Caniglia.

Sono intervenuti il Sindaco Gianfranco di Piero e Aldo Torchiaro editorialista del quotidiano “Il Riformista.”

“…davanti ha una fervida e numerosa platea s’inaugurava un romanzo, il secondo romanzo del concittadino, noto esponente politico, avvocato e scrittore, Massimo Carugno.

“L’ombra dell’ultimo manto”, un romanzo che ha già attirato a sé la curiosità di tante persone. Una copertina nera con lo sfondo una delle più belle e più grandi piazze d’Italia, Sulmona.

Sulmona è il luogo centrale di questo libro, c’è anche il Vaticano, Roma, Vienna, il Congo e personaggi della nostra stessa città a cui l’autore si è ispirato.

“L’ombra dell’ultimo manto è davvero una bella illustrazione della nostra città”- commenta alla presentazione il sindaco Gianfranco Di Piero – “attenta descrizione, curata nei dettagli e meticolosa di Sulmona. Una lettura piacevole così come il ritrovare i luoghi del nostro territorio come la Santa Caterina e Sant’Onofrio e l’antico l’ospedale della S.S Annunziata del 1320 ed un’attenzione particolare per la Settimana Santa e per i riti Pasquali”.

La protagonista è Giulia, la narrazione non segue un ordine cronologico ma un filo conduttore che che si scoprirà solo nelle ultime righe dell’ultimo capitolo. Un libro che è un atto di amore e un veicolo di promozione per il nostro territorio.

Inoltre ci sono aspetti politici nazionali ed internazionali ma anche aspetti legati alla vocazione turistica della nostra città e del nostro territorio ed emergono anche le considerazioni e la sensibilità dell’autore. “Una lettura che tiene col fiato sospeso fino all’ultimo rigo” – continua Di Piero – “Una lettura articolata e coinvolgente”. L’editore Condò è già pronto ad accogliere un terzo romanzo di Carugno, dandogli piena fiducia. Aldo Torchiaro, editorialista de Il

Riformista, presente alla presentazione, racconta del libro come una celebrazione alla vita e non raccontato con banalità sentimentale ma con la volontà di dare vita a un nuovo inizio. Felice di essere a Sulmona, patria dei confetti ma ancor prima del Sommo Poeta Ovidio e di Ignazio Silone. “Attraverso questo libro possiamo conoscere e capire la storia di questa città ma soprattutto cogliere lo spirito di Sulmona. È un libro unico che dà inizio anche a un nuovo stile letterario: non è fanta-politico, non è storico, non è un giallo, ma è tutto un insieme di queste forme di narrazione, una sorta di nuovo Brown sulmonese se vogliamo glocal”.

La presentazione, che è stata un successo, non poteva concludersi con le dediche e gli autografi anticipate dall’ultimo commento da parte dell’autore: “Ricevere i complimenti è stato gratificante, da parte del sindaco, una persona intellettuale e da parte di Aldo che lavora con le parole. Ho avuto paura nel scrivere questo romanzo, dopo la stesura e la pubblicazione del primo ero timoroso nel deludere i lettori. È stato difficile soprattutto per le varie antinomie che vi sono presenti, ma mi sono sbizzarrito nell’unire insieme fatti e concetti dell’umanità. Ho raccolto elementi ed informazioni di cui sono appassionato, studiando e documentandomi ho dato infine forma a questo testo”. Vi saluto cari amici lettori di “Punto e Virgola” con alcune righe del romanzo di Massimo, augurandovi di trovare sempre tempo per leggere e perché no, anche per scrivere. “I profumi dei fiori di montagna quasi stordivano, mescolati all’acre odore dei pini che adornavano la vegetazione di quel tratto di cammino, e l’intenso verde delle conifere, macchiato dal giallo, dal viola, dal rosso dei petali che vi nascondevano, dava lo sguardo Una ventata di allegria. A un tratto si trovò allo scoperto. Non ci furono più alberi e sentiero si fece roccia. Il panorama toglieva il respiro. Si fermò un attimo per godere di quello spettacolo. In basso, quasi sotto di lei, l’Abbazia Celestiniana spiccava nella piana come una gemma brilla su un terreno incolto”.

Latifa Benharara

(tratto dall’articolo riportato sul giornale Sulmonaoggi del 29 marzo 2022 intitolato “l’arte della scrittura” scritto da Latifa Benharara.)